Viaggio in Olanda e Romantiche Strasse
 
Dopo mesi di gestazione e di indispensabili quanto preziosi consigli, siamo finalmente in viaggio verso l’Olanda e di ritorno per la Romantiche Strasse.
Abbiamo scelto di filare dritti in Olanda guidati da previsioni del tempo molto favorevoli per quelle latitudini. In effetti i Paesi bassi ci hanno accolto con tempo e temperature tropicali. Una media di trenta gradi per tutti i giorni della nostra permanenza. A detta dei locali erano anni che non faceva un caldo di quella proporzioni !
La prima tappa, neanche a dirlo, è stata Amsterdam. Campeggio “Gasper” comodo e bello, con unico neo rappresentato dal pozzetto di scarico…assurdo, per dimensioni e collocazione.
Amsterdam è molto bella ! Niente a che vedere, però, con Venezia, unica e imparagonabile nel mondo: molti vogliono far somigliare la capitale morale dell’Olanda alla nostra perla, ma a mio parere neanche ci si avvicina. Ci sono due Amsterdam: la prima, quella che gravita intorno a piazza Dam, la seconda, la più bella, è la zona dei canali.
Piazza Dam è caotica, un intreccio di etnie, di gente…turisti come noi, la cui unica preoccupazione è guardare bene dove mettere i piedi. Le vie che circondano la piazza e che le fanno da corollario, sono lastricate da rifiuti di ogni genere. Carte, lattine, bottiglie, tutto il campionario che un turismo sbagliato produce è concentrato in quella zona. Anche se non pioveva da settimane, per le stradine, bisognava evitare pozzanghere di “liquidi” non meglio identificati. Purtroppo è questa l’impressione che ne ho tratto e la città, che è bella, non se lo merita. 
 
 
Comunque, basta allontanarsi di qualche centinaio di metri per scoprire la Amsterdam che volevamo conoscere. La città è suddivisa in quartieri, come tutte le città d’altra parte, solo che qui i quartieri sono separati da canali più o meno grandi. Gli angoli più romantici, quelli che ti fanno sognare, li scopri di volta in volta girovagando senza meta, con la piacevole sensazione di perdersi in mezzo a tanta acqua, ponti e banchine dove sono ormeggiate barche di tutte le misure, molte delle quali utilizzate come unità abitative. Le grandi finestre, ai primi piani dei palazzetti, adornate con vasi, statue e statuine, gli immancabili fiori ti fanno capire quanto amore hanno gli olandesi per la loro abitazione; è come se ti dicessero “entra ti accogliamo volentieri…”.
 
 
Capitolo a parte, si merita, il quartiere dei musei: nella zona a loro dedicata ce ne sono per tutti i gusti, ma il museo principe, quello che per entrare devi fare per lo meno un’ora di coda è il museo all’artista apprezzato, addirittura più adorato in tutto il mondo: Vincent Van Gogh. Sono rimasto un quarto d’ora davanti al quadro del campo di grano con il volo dei corvi. Per uno come me, che di arte non ne capisce niente o quasi, penso che sia un tributo eccezionale. Lucilla, mia moglie, dopo essere usciti, mi ha detto che avevo un aspetto strano, come rapito, sembravo aver perso il senso del tempo. Per nascondere il mio imbarazzo le ho raccontato che mentre guardavo il quadro…stavo solo facendo i conti su quante cose avrei fatto ad essere proprietario di quella magnificenza.
 
 
 
Emozionante, dopo lunghe ricerche, visitare la chiesa clandestina al quarto piano di un palazzo, che ci era stata raccomandata da Doriana.
Avevamo quattro giorni da dedicare ad Amsterdam e quando siamo partiti per un rapido giro nei Paesi Bassi ci sentivamo soddisfatti , appagati e più leggeri…soprattutto in tasca ! A Lucilla hanno scippato il portafoglio dalla borsa, con parecchi soldi e tutti i documenti, carte di credito comprese. Non ci voleva, anche perché ci ha condizionato nella valutazione generale della città.
 
 
Guidati dai consigli anconetani, abbiamo fatto dei giri nelle località fra le più gettonate quali Edam Voledam, Marchen, Zaanse Schans, ed altri centri tutti uno più carino dell’altro. Non abbiamo avuto difficoltà a trovare da dormire anzi, in una occasione, finiti, senza volerlo, in una strada privata, una signora che aveva osservato i nostri movimenti, è scesa da casa a spostare la propria vettura e permetterci di accostare i nostri due camper e passare li la notte! Cose che in Italia te le scordi !!! La mattina prima di ripartire sono andato in una aiuola a due passi e ho preso un fiorellino che ho messo nel tergicristallo della macchina di quella signora.
 
 
Un paesino che ci ha colpito e di cui ci siamo subito innamorati è Ghiethorn: è piccolino, ma concentra tutto quello che c’è di bello in Olanda. Una cura maniacale dei giardini, casette monofamiliare di legno e tetti in cannuccia, un reticolo di canaletti deliziosi che abbiamo percorso con una barchetta a motore elettrico silenziosissima, e poi, il che non guasta, dopo dieci giorni di cucina olandese…. abbiamo trovato un ristorante italiano vero!!! e per due 
giorni ci ha deliziato con una cucina davvero alla nostra maniera.
Abbiamo incontrato una infinità di ristoranti italiani, ma di italiano avevano ben poco: meglio starne alla larga!
 
 
Cosa dire della grande diga ? E’ un’opera gigantesca, mostruosa nella sua complessità. Ti fa capire che quando l’uomo vuole una cosa è disposto a sacrifici immensi e si ingegna oltre ogni limite per raggiungere lo scopo prefissato.
Abbiamo lasciato l’Olanda a malincuore: è un paese ospitale, le persone sono gentili e quando possono, offrono quello che hanno per aiutarti.
Fortunati con il tempo…ma con un tappone di seicento km. verso la Romantiche Strasse siamo passati dai trentadue gradi ai dodici di Wurzburg, in Germania, pioggia compresa!
Abbiamo dedicato a questa città due giorni: primo, perché se li merita tutti, poi, perché avevamo bisogno di un attimo di riposo.
Di grande effetto scenico il ponte sul Meno adornato di statue di santi e sullo sfondo la facciata della cattedrale con le due svettanti guglie laterali. Alle spalle il castello che domina la città e le sue possenti mura. Notevole per la maestosità la residenza asburgica; è un complesso che per visitarlo abbiamo impiegato mezza giornata.
Nei trecento e passa km. della Romantiche, siamo passati per tante città degne di nota e visitato molti castelli e residenze regali. Una città su tutte e della quale non si può non parlare è la perla incontrastata: Rothenburg. La città ha mantenuto il suo aspetto medioevale di alto lignaggio segno che in passato, ma anche ora, è stata ed è abitata da gente e personaggi  benestanti. La sorte ci ha aiutati condendoci un mezzo pomeriggio di tregua dalla pioggia e nella città abbiamo vissuto e partecipato “parzialmente” ad una festa. In quei posti si viaggia a litri di birra…. e chili di salsicciotti… mica scherzano !
 
 
Venendo da nord l’ultima tappa è Fussen. C’eravamo già stati in passato, addirittura con un camper preso a noleggio. Conoscevamo quindi il castello di Cenerentola ma lo abbiamo visitato di nuovo per accompagnare i nostri compagni di viaggio che poi sono anche loro soci del club e lei, Patrizia, cugina buona di Lucilla. Sono stati compagni di viaggio esemplari e anche grazie a loro il nostro viaggio è andato alla grande.
Un caro saluto ed alla prossima
Armando e Lucilla