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Questo itinerario è la terza ed ultima sezione, per ripercorrere i luoghi dove si è svolta la prima guerra ed in particolare la parte centrale del fronte dal massiccio del Pasubio fino al passo del Tonale.
Quasta parte del fronte non ha avuto particolari spostamenti dallo scoppio della guerra fino alla sua fine come invece sia il fronte Dolomitico e degli altopiani che il fronte orientale sono stati caratterizzati da spostamenti significativi della linea dei combattimenti come la spedizione punitiva del 1916 e la rotta di Caporetto nel 1917 ecc..
 
Giro delle trincee: Terzo anno, il fronte centrale e la guerra bianca 
 
Mezzo Safarywais Nairobi su Ford Transit 2500 D
Equipaggio Daniele, Daniela e Alessio
Km percorsi 1150 C.a  
Gisoni 04/07 – 12/07
Intineraio Ancona – Valli di Pasubio, Psso Xomo, Posine, Monte Cimone (Arsero), Rovereto, Pinzolo e la val di Genova, Madonna di Campiglio, Santuario e di San Romedio, Passo del Tonale, Castello di Thun, Ancona.
 
Primo giorno:04/07  Ancona – Comune di Valli del Pasubio, Posine
Partiamo alle ore 8.30 da Ancona con meta Il massiccio del Pasubio che raggiungiamo nel primo pomeriggio, vista l’ora decidiamo di proseguire fino al Saccello Ossario del Pasubio dove riposano c.a 6000 italiani e austriaci .
Questo si trova sul colle Bellavista che domina la valle di Logora proprio sotto il Monte Cornetto a circa 2 km da Pian delle Fugazze. La forma assomiglia ad un faro alto 35 metri, con una lanterna luminosa sulla sua sommità, che si può raggiungere con un po’ di “coraggio” attraverso un percorso interno di scale nautiche e a pioli, comunque lo spettacolo dalla lanterna merita la visita.
 
 
 
 
Cerchiamo un posto per il pernotto e transitando per il rifugio di Passo di Xomo, punto di partenza per la strada delle 52 gallerie arriviamo a Posina dove ci fermiamo presso l’area di sosta.
Questa è a pagamento ma non con una biglietteria presso l’area di sosta ma dobbiamo andare in paese presso l’unica pizzeria – Bar del paese che fa anche da tesoreria  per il comune.
Dopo essere stati squadrati per bene dal maresciallo della locale stazione dei carabinieri anche lui utente del locale e aver pagato 10 euro per 24 ore torniamo all’area di sosta per assistere ad una esercitazione della locale sezione della protezione civile, che ci è sembrata molto efficiente ed attrezzata.
  
Secondo giorno 05/07 Escursione al monte Pasubio
percorso andata strada delle 52 gallerie
ritorno strada degli Scarubbi
Partiamo alle ore 9.00 direzione Bocchetta Campiglia, inizio della strada delle 52 gallerie. Da Posina raggiungiamo il Passo dello Xomo dove parcheggiamo il camper e partiamo a piedi lungo il sentiero che ci conduce a bocchetta Campiglia dove inizia la Strada delle 52 Gallerie.
La "strada storica militare delle 52 gallerie" si percorre in ore 2:30/3:30 il dislivello è di circa 750 metri e si percorrono gallerie molto ardite, anche con curve e biforcazioni, ed è indispensabile una affidabile torcia elettrica e anche un casco. 
L'escursione non è da sottovalutare e non è una passeggiata turistica, pur non presentando particolari difficoltà o pericoli, bisogna però prestare attenzione a non sporgersi oltre l'arditissima stradina e a non inoltrarsi in gallerie secondarie, spesso semicrollate o pericolose, comunque i paesaggi sono da mozzafiato, tra esplorazioni delle gallerie, foto a fiori e farfalle e facciamo tardi e raggiunto il rifugio Generale Achille Papa alla fine quasi disidratatai ci facciamo una grandiosa birra e studiamo i dintorni, ma dato che non c’è molto decidiamo dopo un lungo riposo di scenere lungo la strada dei Scarubbi, antica via di comunicazione per i rifornimenti in alta quota ma esposta al tiro nemico così da giustificare la costruzione della strada delle 52 gallerie.
La strada è comoda larga anche se soggetta a  frane e in c.a 3 ore ci porta a valle. Pernottiamo presso il rifugio del passo di Xomo ammirando il cielo stellato che in questo punto da il meglio di se visto il posto completamente buio.
 
Terzo giorno 06/07  Passo Xomo – Posina –
Il tempo è brutto , facciamo puntata a valle all’area di sosta di Posina dove pernotteremo.
Decidiamo di fare una passeggiata a Fusine, Frazione di Posina per vedere il Centro di Rappresentazione Mussale, che troviamo regolarmente chiuso, torniamo al camper sotto un bel scroscio d’acqua.
Vedendo che il tempo non migliora e considerando che tutti i sentieri siano bagnati ci riposiamo programmando l’uscita del giorno seguente al Momte Cimone.
 
Quarto giorno – 07/07 Posina  - Monte Cimone – P.sso della Borcola  Rovereto
Partenza con calma nel primo mattino con destinazione il paese di Arserio e il Monte Cimone.
Come tutte le montagne dell'altopiano e dei gruppi limitrofi, il Cimone costituì l'ultimo baluardo contro l'avanzamento delle truppe austriache durante la spedizione della primavera 1916, la Strafexpedition. Questo è stato oggetto durante la prima parte della guerra di una serie di combattimenti che ebbero la fine con lo scoppio di una mina austriaca il 23/09/1916 che procurò più di 1200 perdite tra gli italiani.
La vetta del Cimone ritornò in mano italiana (dopo numerose battaglie) grazie ad un manipolo di Finanzieri ed Alpini il 22 luglio 1916, mantenendo la posizione per tutto il conflitto.
Si parte dal centro del comune di Arsero con una comoda strada asfaltata fino al parcheggio e da qui parte il sentiero con cui si raggiunge il sacrario che consiste in un tempietto sormontato da una piramide da dove si può ammirare il panorama di tutta la vallata. 
 
 
Da qui si raggiungono le trincee e una singolare grotta elicoidale scavata per mettere in contatto la valle con le trincee in quota, obbligo caschetto e pila efficiente.
Ancora oggi a quasi cento anni dai quei tragici fatti è possibile ritrovare in grande quantità schegge, pezzi di fili spinato e altri reperti testimonianza di quanto cruenta fu la battaglia, molto frequenti le palline delle granate a frammentazione.
Tornati ad arsero, proviamo a raggiungere il forte Campomolon ma la strada si fa brutta e allora ritorniamo indietro e raggiungiamo Rovereto attraverso il passo della Borcola.
La strada dalla parte del Veneto anche se in salita è accettabile mentre dalla parte di Trento è difficoltosa specialmente per il transito attraverso centri abitati con carreggiata sempre più stretta e incrocio con bus di linea, comunque raggiungiamo sani e salvi la valle.
Vista l’ora visitiamo frettolosamente il centro di Rovereto che si dimostra attraente e ben organizzato, data l’ora il museo della grande guerra, il più attrezzato in italia è chiuso .
Pernottiamo presso un parcheggio in centro suggerito dai vigili urbani vista la poca praticità delle aree di sosta trovate in letteratura.
 
 
Quinto giorno: 08/07 -  Rovereto  - Pinzolo
Sveglia alle ore 9.00 e partenza alle ore 9,00 con meta il sacrario di Castel Dante posto sulla sommità di Colle Castel Dante, dal quale è possibile avere una panoramica sulla città e sui suoi dintorni. 
La costruzione è del 1936 su progetto dell'architetto Ferdinando Biscaccianti, e conserva al suo interno i resti di dodicimila soldati italiani e austro-ungarici caduti sul fronte italiano durante la Prima Guerra mondiale. 
Visita d’obbligo alle fortificazioni ancora esistenti e trasferimento al colle di Miravalle sito della Maria Dolens, i cui cento rintocchi suonano ogni sera in memoria dei caduti di tutte le guerre, invocando pace e fratellanza nel mondo, in peso di 22.600 kg. È la 4ª campana in ordine di grandezza nel mondo a suonare in movimento, superata dalla "St.Peter Glocke" della Cattedrale di Colonia 24.000 kg. dalla "Millennium bell" di Newport 33.000 kg e dalla campana del parco di Gotemba in Giappone 36.000 kg.
Saliamo a piedi lungo il percorso naturalistico. Siamo fortunati per una ricorrenza la campana suonerà a mezzogiorno, mancano poche ore che dedichiamo alla visita del centro visite che illustra la storia della campana e delle attività del centro per promuovere l’incontro tra i popoli. Suggestivo il parco con tutte le bandiere dei paesi che sostengono il centro. 
Alle ore 12 la campana fa sentire il suo suono a ricordo di tutte le vittime delle guerre e invocando pace e fratellanza nel mondo, il suono è impressionante e allo stesso tempo coinvolgente. 
Finita la cerimonia ci dirigiamo con il camper verso lungo la strada degli artiglieri per raggiungere la zona dove sono state ritrovate le impronte di dinosauro ma dato che  rimangono lontane dalla strada facciamo visita alla galleria dove fu preso prigioniero Damiano Chiesa.
Partenza con destinazione Pinzolo per un’escursione lungo la valle di Genova o delle 100 cascate. Arrivati a Pinzolo favviamo esperienza con la follia del calcio, migliaia di persone avevano assistito alla prima uscita stagionale della squadra dell’Inter qui in ritiro estivo, ingorghi e  grande traffico fortunatamente in uscita. Pernotto presso il campeggio. 
 
 
Sesto giorno 09/07:  Pinzolo Madonna di Campiglio 
Dato che la valle durante la grande guerra si trovava a ridosso della linea di confine, in valle oggi restano alcune tracce dei combattimenti, dove si fronteggiarono italiani ed austriaci una piccola cappella e un monumento ai caduti presso la cascata Folgarida ma qui è la natura che fa da spettacolo di se con la miriadi di cascatee e torrenti che scendono a valle dai sovrastanti ghiacciai del gruppo dell’Adammello-Presenele.
L’accesso alla valle è a pedaggio e la stretta strada asfaltata non è percorribile con il Camper che può essere parcheggiato nei numerosi parcheggi di fondovalle, si può accedere anche tramite un servizio di bus da carisolo. 
Decidiamo di  percorrere il sentiero delle Cascate, che risalendo il Sarca di Genova, passa accanto alle principali cascate. La conformazione della valle ha fatto sì che tali corsi d'acqua debbano superare salti di roccia prima di gettarvisi.
La più famosa è la cascata di Nardis, tra le più alte del Trentino, formate dal torrente Nardis che discende dalla Presanella sul versante settentrionale della valle.
 
 
 
Le altre cascate sono le cascate del Lares (alta e bassa), di Folgorida, di Casöl (Casina Muta), di Pedrùc, di Stablèi, di Pont delle Cambiali e di Mandron.
Le cascate principali che scendono nella vale sono sei ma, soprattutto quando i torrenti sono gonfi d'acqua, è possibile scorgere diversi rigagnoli che si trasformano in spettacolari cascate.
Vista la lunghezza del sentiero non riusciamo in giornata a finire l’itinerario  per questo ci fermiamo a metà giornata presso il monumento ai caduti e alla cascata Folgarida una delle più grandi della zona. Pranzo, fotografie di rito e partenza per Madonna di Campiglio.
All’arrivo non troviamo area di sosta e parcheggiamo momentaneamente presso la banca per prelevare. Arriva un solerte vigile urbano che ci intima di circolare immediatamente, anche qui come a Cortina i camperisti non sono ben accettti.
Pernottiamo lontani dal centro abitato presso il parcheggio della funivia per il Prato Magno, posto tranquillo e ben illuminato.
 
Settimo giorno 10/07: Madonna di Campiglio, Santuario di San Romedio e  Passo del Tonale 
Il tempo è pessimo tanto da scoraggiare la salita al Brenta per questo visto che le previsioni tendono a rimanere invariate procediamo ad una meta turistica il santuario di S. Romedio.
L’architettura di quest santuario è tipica in quanto sono 4 chiese sovrapposte in comunicazione con una scalinata interna e ricorda alcuni tipici templi tibetani, una volta all’esterno un un giardino recintato vi era anche un orso a ricordo del miracolo che San Romedio fece addomesticando un orso che spadroneggiava nei dintorni del paese secoli fa.
Partenza per il passo del Tonale dove vista l’ora facciamo una passeggiata nei dintorni, visitiamoli sacrario, studiamo la cartina per l’escursione programmata per l’indomani pernottiamo per la prima volta presso gli impianti sportivi dietro l’hotel Savoia.
 
Ottavo giorno 11/07  Passo del Tonale, ghiacciaio del Presena  
Il tempo si è rimesso, partiamo di buon'ora e raggiungiamo la funivia del Passo Paradiso che ci porta in quota a ridosso delle trincee austriache. Da qui dopo la visita ad una postazione in grotta restaura che domina il passo dove è stato allestito un percorso multimedial "Suoni e voci della Guerra Bianca", detta così perché in questo scacchiere del fronte si combatteva tra le cime più alte della linea del fuoco, tra le nevi perenni.
Poi prendiamo il sentiero che ci porta alle pendici del ghiacciaio della Presena.
 
 
Impressionante è che a distanza di cento anni dal conflitto ancora si ritrovano un gran numero di schegge, filo spinato, scatolette e altri reperti a testimonianza di quanto lunga sia stata qui la guerra. Cercando sotto i massi lasciati scoperti dal ritiro del ghiacciaio troviamo anche dei proiettili di fucile inesplosi.
Proseguiamo lungo il sentiero della pace che ripercorre la via percorsa dalle truppe austriache per rifornire le alte vie, visitiamo il villaggio di apparentamento austriaco dietro il crinale del passo i reticolati a difesa, e una miriade di pezzi di ferro e biglie di acciaio residui dei bombardamenti bellici, il sentiero prosegue fino a valle tra prati fioriti e laghetti alpini, un vero paradiso per gli occhi.
Pernottiamo il secondo giorno al passo per poi prendere la via del ritorno a casa. 
 
Nono giorno 12/07 Passo del tonale , Castello di Thun – Ancona 
Tempo buono e Partenza con calma con meta il castello di Thun, patria della casata dei Thun una delle famiglie più importanti del passato politico del Trentino.
Il castello è un esempio tra i più interessanti di architettura castellana trentina, la struttura civile-militare è tipicamente gotica ed è circondato da un complesso sistema di fortificazioni formato da torri, bastioni lunati, fossato e cammino di ronda. All’interno sono ricostruiti nelle varie sale gli ambienti dell’epoca ancora riccamente arredate, la più pregevole é la "stanza del vescovo", interamente rivestita di legno, appartenuta al Principe-Vescovo Alfoso Thun.
Rientro a casa nel tardo pomeriggio. 
 
Con questo termina l’itinerario che ci eravamo prefissati per ricordare le vicende di 100 anni che hanno inciso così tanto sia l’ambiente che la memoria degli uomini che l’hanno vissute e tramandate